Cattivi pagatori, quali sono le migliori opzioni per loro? Prestiti, costi e altre informazioni

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Al contrario di quello che di solito si pensa, essere considerati dei cattivi pagatori è una situazione molto più comune di quanto ci si immagina. Si tratta infatti di una condizione che riguarda molte persone, soprattutto in periodi di crisi come quello attuale. A volte infatti è sufficiente essere in ritardo con il pagamento di una rata mensile prevista dal piano di rimborso di un prestito o di un mutuo per essere etichettati come dei cattivi pagatori.

Vediamo nel dettaglio chi è il cattivo pagatore e se anche lui ha la possibilità, nonostante tutto, di richiedere dei finanziamenti o di ricevere ad esempio delle agevolazioni economiche.

Chi è il cattivo pagatore?

Il cattivo pagatore è un soggetto che ho avuto dei ritardi o dei problemi di solvibilità a causa dei quali  è stato segnalato nei sistemi appositi, come ad esempio il Crif, oppure la Centrale Rischi della Banca d’Italia. Questi sistemi vengono utilizzati quindi da molte banche e istituti di credito per valutare il livello di affidabilità di un cliente. Si tratta quindi di soluzioni che sono pensate e nate appositamente per accogliere la maggior parte delle informazioni utili per valutare in modo più rapido e preciso la concessione di un prestito. In particolare, sono due quindi i sistemi di cui si servono le banche e gli istituti di credito per valutare l’affidabilità economica e creditizia di chi richiede un prestito.

Tra i sistemi impiegati troviamo quindi il Crif e la Centrale Rischi. Crif è l’acronimo di centrale rischi finanziari. Si tratta di una società privata che gestisce l’archivio all’interno del quale sono immagazzinate delle informazioni sui prestiti personali, sui mutui e su altre agevolazioni economiche. La centrale rischi della Banca d’Italia invece è una società pubblica. La sua attività è uguale a quella del Crif. In buona sostanza ,quindi, il suo compito è quello di tenere traccia di tutti i cittadini che devono restituire dei prestiti o dei mutui di solito superiori ai 30.000 €.

Questi sistemi annotano e registrano il cliente ha avuto dei ritardi oppure se ha peccato di insolvenza nel rimborso delle rate mensili del prestito concesso. Entrambi questi sistemi quindi hanno a disposizione tutta una serie di informazioni che sono legate ai prestiti e ai pagamenti e soprattutto ai soggetti che richiedono i prestiti. Stimano quindi una sorta di punteggio di affidabilità per stabilire il livello di affidabilità di un cliente. Una persona che ha un punteggio di credito insufficiente potrebbe essere quindi considerata come un cattivo pagatore. In questo modo, le sue possibilità di accedere ad altre tipologie di finanziamenti o a delle agevolazioni economiche naturalmente sono molto ridotte.

I cattivi pagatori possono ottenere un prestito personale?

Anche i cattivi pagatori, tuttavia, oggi hanno la possibilità di usufruire di alcune forme di prestito, che sono aperte anche a queste categorie di persone. Questi soggetti però devono essere in grado di contare su una fonte di reddito stabile, grazie ad uno stipendio o ad una pensione, e possono ottenere fino a 75.000 € a tasso fisso. Di solito, questa somma di denaro può essere restituita grazie ad un piano di rimborso che può andare dai 2 anni ai 120 mesi. In questo modo, anche i cattivi pagatori hanno quindi la possibilità di ottenere un prestito pratico e assicurato.

Il fatto che questo tipo di prestito sia pratico significa che le rate mensili sono soggette a detrazione automatica. Dipende direttamente dallo stipendio o dalla propria pensione. In questo modo, non ci possono essere eventuali ritardi o delle insolvenze future nel rimborso delle rate mensili. Allo stesso tempo, si tratta di prestiti di solito assicurati. Questo significa che sono accompagnati di solito da un’assicurazione, ovvero una polizza assicurativa che evita ogni tipologia di rischio per la banca o l’istituto di credito che concede il prestito.

Questi prestiti sono sempre commisurati alle proprie capacità economiche. Le rate mensili non vanno mai al superare una certa soglia o una percentuale in busta paga o del cedolino della pensione. Di solito, questa soglia è fissata al 20% circa. Inoltre, si tratta di prestiti non finalizzati. Il denaro che può essere ricevuto in prestito quindi può essere speso sempre con la massima libertà e senza l’obbligo di essere vincolato all’acquisto di un particolare bene o di un servizio. Alcuni prestiti sono utili ad esempio anche per il consolidamento del proprio debito.

Garanzie economiche: garante, coobbligato e polizza

Oggi è molto difficile per una persona considerata un cattivo pagatore ottenere dei finanziamenti e dei prestiti personali. Questo non significa però che non abbiano la possibilità di ottenerli. È il caso quindi della cessione del quinto della pensione o del proprio stipendio. In alternativa, si può optare ad esempio per i prestiti con cambiali, detti anche prestiti cambializzati. Questa è la via maggiormente utilizzata invece da chi richiede questi prestiti ed è per un lavoratore autonomo o un libero professionista, se è considerato un cattivo pagatore.

Ci sono naturalmente delle alternative alla cessione del quinto o ai prestiti con cambiali. Nel momento in cui si viene segnalati come cattivi pagatori, infatti, occorre presentare delle garanzie economiche ancora maggiori. Queste garanzie possono includere ad esempio anche la presentazione di un soggetto garante. Questo soggetto si inserisce nel rapporto tra il beneficiario principale del prestito e l’istituto di credito che eroga il finanziamento. Il garante ha lo scopo di farsi carico almeno in parte del corretto e regolare rimborso delle rate mensili del prestito, in caso di insolvenza da parte del richiedente principale.

Il garante deve possedere una situazione reddituale ed economica praticamente impeccabile. Di solito, se non viene richiesto un garante a garanzia del rimborso delle rate mensili del prestito, viene richiesta però la presenza di un coobbligato. Da un punto di vista pratico, il coobbligato rappresenta oggi la forma di tutela più sicura dal punto di vista economico per ogni tipo di banca o di finanziaria. Se la banca offre entrambe queste possibilità, sicuramente è bene farsi fare un preventivo per valutare entrambe le ipotesi. Grazie ad esempio all’inserimento di un coobbligato per la ricezione di un prestito, al prestito stesso possono essere applicati dei tassi di interesse leggermente più bassi. Inoltre, se viene fatta una copertura assicurativa che possono essere anche dei premi successivi.

E se sono un lavoratore autonomo o un freelance?

Nel caso dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti considerati cattivi pagatori, la cessione del quinto naturalmente non è prevista. In questo caso, infatti, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti non dispongono di un reddito vero e proprio, fisso e uguale per tutti i mesi. Da questo punto di vista quindi, può essere utile la richiesta di prestiti con cambiali e di liquidità. Nel caso dei prestiti cambializzati ad esempio, si possono offrire delle garanzie economiche grazie all’ipoteca su un immobile, oppure alla sottoscrizione di un prestito cambializzato.

Nel caso dell’ipoteca su un immobile, l’immobile deve essere di proprietà di chi lo richiede e non già ipotecato per un altro tipo di prestito. Per quanto riguarda invece la richiesta del prestito cambializzato, in questo caso sono le cambiali a fare da garanzia economica. In questo caso, ci possono essere però dei limiti sulla scelta della durata. Di solito, la durata del piano di rimborso è minore se il soggetto è considerato maggiormente a rischio di insolvenza.